martedì 19 dicembre 2006

Processo di pace, buone notizie?

Rumori ottimistici, analisi giornalistiche e un incontro Zapatero-Rajoy.

Nell’ultima settimana si sono moltiplicati i rumori circa un possibile e imminente avanzamento nella difficile impostazione di un dialogo diretto tra Eta e governo, dopo alcuni mesi nei quali il processo di pace si trovava in una fase pericolosamente stagnante.

Al prosieguo della violenza urbana nel Paese basco e alle dichiarazioni battagliere di settori dell’Eta e di dirigenti della sinistra abertzale (gli indipendentisti baschi affini a Batasuna, il partito messo fuori legge perché considerato braccio politico dell’Eta), il governo aveva risposto invitando alla calma e confermando la sua speranza di poter arrivare alla fine della violenza. Ma aveva anche confermato la sua decisione di non fare concessioni previe all’avvio della trattativa diretta (come il trasferimento in carceri basche degli etarra reclusi nelle prigioni spagnole) e cominciato a diffondere indiscrezioni di una sua intenzione di congelare tutto se non vi fossero passi avanti concreti.

Le ultime dichiarazioni di Otegi, portavoce di Batasuna, dietro la scorza irriducibile, fanno intravvedere spiragli. Perlomeno ne dà questa lettura il quotidiano basco Gara, voce della sinistra abertzale, il che appare come un deciso segnale politico.

I maggiori problemi sono del resto proprio nel campo abertzale.
Batasuna è la chiave politica del processo di pace, in quanto dovrebbe avere la delega della rappresentanza politica dall’Eta, che restituirebbe le armi andando allo scioglimento, sul modello nord-irlandese Ira/Sinn Feìnn.
Il primo passo perché questo avvenga è rappresentato dal suo ritorno alla legalità, con l’adempimento degli obblighi della Ley de partidos.
I tempi sono brevi, perché tra meno di un anno ci saranno le elezioni amministrative basche e fino a ora Batasuna non sembrava in grado di fare i passi necessari.

Qualcosa sembra invece muoversi e Zapatero ha invitato Rajoy a un incontro alla Moncloa che si terrà venerdì - con tanto di gaffe degli uffici preposti che hanno comunicato l'invito prima alla stampa che al segretario del Pp, per poi scusarsi ufficialmente.
Indizio di una svolta imminente? Dalle dichiarazioni di Rajoy non sembrerebbe proprio.
La contrarietà del Pp al tentativo di dialogo in atto, che sfocia nel boicottaggio, è uno dei problemi di questo processo, ma una svolta non sembra vicina.
Zapatero potrebbe tentare di mettere sul tavolo una eventuale svolta imminente nell'ennesimo invito al Pp ad incoroprarsi nel processo. Espletato il quale, andare comunque avanti - come appare probabile - o fermarsi.


Un altro segnale che qualcosa sia dietro l’angolo viene dal fatto che i due maggiori quotidiani del Paese, El País e El Mundo, nelle loro analisi coincidevano ieri nel giudicare «impossibile» la rottura del processo di pace. Probabilmente annusando nell’aria precisi segnali.

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