giovedì 28 dicembre 2006

«Santità, possiamo pregare in moschea?»

I musulmani spagnoli chiedono che la moschea di Córdoba divenga luogo di culto ecumenico.

La Giunta Islamica ha chiesto a Papa Benedetto XVI di consentire ai musulmani di pregare nella moschea di Córdoba. L’edificio, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, è un tempio cattolico dal XIII secolo, quando i cristiani conquistarono la città. A partire dal XVI secolo dentro la moschea venne iniziata la costruzione della cattedrale.

L’istituzione ecclesiastica responsabile del luogo di culto è il Cabildo che al suo interno permette solo le visite turistiche e il culto cattolico.
Il vescovado di Córdoba oggi ha rigettato la richiesta con un comunicato del vescovo Juan José Asenjo, nel quale si afferma che la conversione della cattedrale in un tempio ecumenico «non contribuirebbe alla convivenza pacifica dei differenti credi».
Secondo la Diocesi il dialogo interreligioso va favorito partendo «dalle identità nette di ogni confessione religiosa. [...] Non aiuterebbe questo dialogo l'uso condiviso di templi e luoghi di culto che genererebbe solamente confusione nei fedeli favorendo l'indifferentismo religioso».

Asenjo chiarisce poi che «quest'uso condiviso potrebbe aver senso in un aeroporto o in una città olimpica, posto che non si tratta propriamente di templi ma di luoghi di preghiera. Ma non è il caso di una cattedrale dove, come in tutte le cattedrali, c'è il Signore nel santissimo sacramento dell'eucarestia», il che rende «impercorribile celebrare le orazioni di altra tradizione religiosa nel suo recinto».

Già nello scorso febbraio il presidente della Giunta, Manuel Escudero, chiese con una lettera a José Luis Rodríguez Zapatero che la moschea divenisse un tempio ecumenico nel quale «cristiani, musulmani e credenti di altre religioni» potessero «pregare insieme lo stesso dio e stringere i legami spirituali e affettivi». Ma la podestà in questo senso appartiene alla Chiesa spagnola.

Il 13 dicembre il presidente della Conferenza episcopale spagnola (Cee), Ricardo Blázquez, ha aperto alla possibilità di un uso ecumenico del tempio. «Se dei musulmani entrano e vogliono pregare nel mihrab non ci sarà nessun problema», aveva detto.
Prontamente smentito dalla stessa Cee che il giorno dopo ha spiegato che Blázquez «non ha raccomandato né raccomanda» che musulmani «preghino in nessun modo» nella cattedrale di Córdoba. Aggiungendo che Blázquez «era cosciente che l’unica autorità in materia» è il vescovo di Córdoba «in comunione con la Santa Sede».

Non è la prima volta che la Cee contraddice o spiega il senso delle parole del suo presidente. Manuel Escudero deve aver pensato che, se in Spagna sono tanto confusi, forse è meglio rivolgersi direttamente a Roma.

[fonti: El País, webislam]

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