venerdì 5 gennaio 2007

Un artista non c'è più

È morto ieri, 4 gennaio, a 90 anni, Carles Fontserè.

Pittore, scenografo, editore e fotografo catalano, Fontserè fu uno dei maestri della cartellonistica repubblicana durante la guerra civile spagnola (1936-39).
Come tutti i conflitti, oltre che di uomini e armi fu anche guerra di comunicazione. Senza televisione furono i giornali, la radio (storiche le trasmissioni di Dolores Ibarruri, la Pasionaria) e i manifesti a fare propaganda e informazione.

Fontserè aveva 20 anni quando le truppe golpiste si sollevarono contro il legittimo governo repubblicano, con l’appoggio della germania nazista e dell’Italia fascista. Fu uno dei fondatori del sindacato dei disegnatori professionisti a Barcelona, combattente nelle Brigate internazionali nella Battaglia dell’Ebro, protagonista di quel gruppo di artisti libertari, socialisti e comunisti che si impegnò nel conflitto per la difesa della Repubblica, con le matite e col fucile.

Un suo interessanissimo articolo in castigliano riguardo a quell’esperienza, analizzata dal punto di vista tecnico e storico, è reperibile sul sito della Sociedad Benéfica de Historiadores Aficionados y Creadores (dal quale sono tratte anche le immagini a corredo di questo post).


Suo il famoso manifesto Libertat!, nel quale un contadino alzava la falce al cielo con sullo sfondo il vessillo anarchico, che divenne un archetipo del genere.
Con la sconfitta della Repubblica, fuggì in Francia, passando dai campi di concentramento in cui venivano ammassati gli esuli spagnoli, poi in Messico, infine negli Usa, fino al suo ritorno in patria con la democrazia.



[immagini: 1) Barcelona PSU-UGT, 140 x 100; 2) Barcelona POUM, 140 x 100; 3) Barcelona FAI, 140 x 100; 4) Barcelona CNT-FAI, 100 x 70; tutti del 1936]

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