
Domani alle 18 a Madrid si terrà la manifestazione contro il terrorismo dell’Eta.
Una risposta alla rottura del cessate il fuoco compiuta dai terroristi con l’attentato dell’aeroporto di Barajas.

Si conferma la divisione, sempre più profonda, tra i partiti democratici, col Pp che nei primi incontri con le associazioni ha dimostrato la sua disponibilità ad aderire alla manifestazione, per poi scegliere di farsi da parte e di avversarla.
Gli organizzatori (che nel loro manifesto chiedono ai partiti di smetterla con le divisioni davanti al terrorismo) hanno accettato di modificare lo slogan della manifestazione, «Per la pace, contro il terrorismo», aggiungendo «Per la libertà», come richiesto dal Pp. Naturalmente non è bastato e il Pp è giunto a chiedere l'annullamento della convocazione e ha fatto di tutto per boicottarla.
Il comune di Madrid, retto dalla “aznarista” Esperanza Aguirre, ha fomentato la nascita di un’associazione fantasma che ne raggruppa altre cinque, appositamente fondate o finora praticamente inattive, di cittadini ecuadoriani spagnoli che rifiutano la manifestazione. Funzionari del comune hanno poi dato ordine alle sue squadre della nettezza urbana di ripulire i muri dai manifesti della convocazione.

Anche la Avt (Associazione vittime del terrorismo), che rappresenta tremila delle circa 15 mila fra vittime e parenti esistenti in Spagna, ha duramente attaccato la manifestazione, rifiutandosi di aderire. Sono otto invece le altre associazioni di vittime del terrorismo che hanno dato la loro adesione.
Stesse divisioni per la manifestazione di Pamplona, organizzata dal governo basco, alla quale non parteciperanno i popolari né Batasuna. L’aggiunta della frase «Esigiamo dall’Eta la fine della violenza», allo slogan iniziale «Per la pace e il dialogo», ha permesso l’adesione dei socialisti baschi. Sempre più marginalizzata è Batasuna, sotto il fuoco delle critiche per non aver condannato l’attentato di Barajas.

Un problema, quello dell’attuale linea politica dei vertici popolari, sempre maggiore per la Spagna. Nella quale quella si configura non è più la divisione tra partiti “costituzionalisti” (Pp e Psoe) e “non costituzionalisti” (nazionalisti baschi e catalani) ma quella tra chi rifiuta la violenza e chi non la rifiuta. Un passaggio importante nel contesto della questione territoriale spagnola, dal quale il Pp ha scelto di restare fuori.
[foto: 1) omaggio alle vittime nell'aeroporto; 2) parenti di una delle vittime alla partenza del feretro per l'Ecuador; 3) Zapatero sul luogo dell'attentato; 4) quel che resta del parcheggio del terminal 4]
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