mercoledì 24 gennaio 2007

El Mundo contro Bardem


È bravo, bello, ha successo e non si tira indietro se vuole dire come la pensa. E, siccome è di sinistra, El Mundo non gliene perdona una.



Javier Bardem è il bravo attore che tutti conosciamo. Viene da una famiglia che calca le scene spagnole da tre generazioni. Suo nonno, Rafael Bardem, era un grande attore di teatro e cinema, come la nonna, Matilde Muñoz Sampedro. Sua madre, Pilar Bardem, è un’artista amata e appassionata. Recitano anche i suoi fratelli, Mónica e Carlos. Lo zio, Juan Antonio Bardem, è stato uno dei più grandi registi spagnoli, il cugino Miguel prova a seguire la stessa strada.

In Spagna i personaggi pubblici non sono come da noi: parlano, esprimono le loro opinioni, non hanno paura di prendere posizioni pubbliche, anche in politica - pare quasi l’Italia di trenta anni fa.

E Bardem meno di tutti. Schietto, provocatore e convinto delle sue idee, non si tira indietro quando vuole dire la sua, anche su feticci nazionali come il calcio o la corrida.


Fece clamore la sua presa di posizione contro la guerra dell’Iraq e il governo Aznar, mentre riceveva il premio Goya 2003 come miglior attore per Los lunes al sol. «Voglio ricordare che vincere delle elezioni non è un assegno in bianco per fare quello vogliono e noi siamo una maggioranza che dice no alla guerra», disse in diretta tv, ricevendo gli applausi dei rappresentanti del cinema spagnolo.

Insomma, il perfetto progre - diminutivo di progressista, epiteto sprezzante con cui la destra chiama quelli di sinistra – e quindi oggetto di vari attacchi da El Mundo, che aspira a diventare il quotidiano della destra spagnola.


L’ultimo è arrivato da una delle firme di punta del giornale, l’editorialista Carmen Rigalt, che il 21 gennaio, in un articolo sul clima di scontro politico che si respira in Spagna - la crispación, della quale il suo giornale è uno dei maggiori fomentatori mediatici - ha raccontato che Bardem, recatosi al famoso ristorante madrileno Casa Lucio, sarebbe stato oggetto di contestazioni da parte di avventori e camerieri, tanto da dover abbandonare il locale.

Sobrio e tagliente il «chiarimento» che Bardem ha fatto pubblicare nella rubrica delle lettere.

«Signor direttore», scrive l'attore. «L’articolo di Carmen Rigalt pubblicato domenica scorsa, oltre che falso - in quanto parla di qualcosa che non è assolutamente accaduta – credo contribuisca a alimentare quella tensione sociale che in teoria, solo in teoria, sembra voler criticare.
L’articolo è un triste esempio di un certo giornalismo carente di veridicità, che serve unicamente a alimentare un’immagine di scontro nella cittadinanza quando, fortunatamente, la situazione è molto più normale di quanto questo esercizio di crispación-fiction inventa.
Sfortunatamente, da molto tempo non vado a degustare il delizioso menù di Casa Lucio ma, ogni volta che sono andato, tanto il personale come lo stesso Don Lucio hanno dimostrato che l’accoglienza dei commensali, umana e calorosa, è all’altezza dell’eccellenza dei suoi piatti. E la sua variegata clientela gode del piacere di sentirsi come a casa propria».

Direte che non si tratta di una notizia imprescindibile, ma l'occasione di pubblicare un po' di foto di Bardem non va fatta sfuggire. Qualcuno può lamentarsi?

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